Di Dario Miccheli

Il trattato del Macchiavelli sulla funzione e l’attività che deve svolgere “IL PRINCIPE” , è un capolavoro di saggezza rinascimentale , sui compiti e le le attività che debbono guidare chi detiene il potere.
Permettetemi di ricordare che nella prima repubblica il cosi detto ” manuale Cencelli ” , si ispirava alla necessità di governare tenendo conto delle priorità e delle reali necessità che scaturiscono dal governare.
Mi piace ricordare l’inarrivabile Andreotti che sosteneva che il “potere logora solo chi non ce lo ha”.
La gestione del potere non ha , in democrazia, come assunto inderogabile l’applicazione di quanto indicato come programma in campagna elettorale e quello che rimproverano alla Meloni ,le opposizioni, è quello che tutti hanno fatto dal ’46 ad oggi , disattendere le promesse elettorali.
Ad onor del vero la Meloni tenta di tenere la “barra a dritta”, nei marosi delle acque interne alla coalizione ed esterne di una Europa che “non vuole navigar”, i continui richiami della Commissione Europea al nostro Governo sono una spada di Damocle sul Governo Meloni, che è costretto ad inseguire i tempi biblici dell’Europa per risolvere le questioni.
Indubbiamente la questione del PNRR , dei suoi tempi e della gestione di tutto è stato influenzato dalla guerra in Ucraina , come la gestione dei balneari è diventata una spina irritativa tra Europa e Meloni.
La risoluzione di queste problematiche sarebbe semplice nella prima repubblica, con un rimpasto di Governo, ma ci troviamo nella terza repubblica e la coalizione di Governo non è sostituibili con un altro coalizione, formata da partiti che non hanno vinto le elezioni.
E quindi al fin della licenza, io tocco, direbbe Cirano , La Meloni sarà costretta a dover scegliere il gioco forza, anche a costo di scontentate parte dell’elettorato a cui molto era stato promesso.
L’aver trovato il bandolo della matassa sulle bollette e sul reddito di cittadinanza dovrebbe aver creato una situazione di stabilità , e la crescita industriale si è riavviata con le detassazioni per chi assume, un circolo virtuoso che ci sta portando fuori dall’avvitamento che si era creato.
Tuto è in grembo a Giove, le opposizioni, malgrado il cambio di segreteria , non riescono a creare nel paese una nuova fiducia nell’elettorato , nei loro confronti non si è invertito il trend negativo e malgrado le difficoltà, la Meloni mantiene la sua simpatia nei confronti degli elettori, bisognerà attendere le elezioni europee, per verificare se il Governo è riuscito a mantenere la fiducia dell’elettorato, oppure no.
Ai tempi del” Principe” tutto era più semplice ,il capo era eletto da Dio, e malgrado alcune forme di pseudo democrazia, il popolo subiva supinamente, ma noi siamo in democrazia e da noi comanda il popolo, o no?